Indice
In questa guida spieghiamo come allevare Geochelone Sulcata o Tartaruga Africana mettendo a disposizione una scheda con informazioni su alimentazione, ambiente adatto e caratteristiche principali.
Classificazione scientifica
Nome comune In Italiano: Tartaruga africana o tartaruga sulcata
In Inglese: African Spurred Tortoise
In Tedesco: Spornschildkröte
Nome scientifico – Geochelone sulcata
Altre nomenclature – Testudo sulcata (BELL 1828)
Distribuzione geografica – Margini a sud del deserto del Sahara, dal Senegal alla parte orientale della Mauritania. Distribuita anche nel Mali, Niger, Chad, Sudan, Ethiopia, lungo le coste del Mar Rosso in Eritrea.
Habitat tipico – zone aride e di savana ad altitudini che vanno dal livello del mare sino ad altopiani ad oltre 1500 metri di altitudine. Prediligono zone soggette a lunghi periodi di siccità interrotti da stagioni caratterizzati da forti pioggie.
Ordine – Testudinates – Turtles
Sotto ordine – Cryptodira
Infra ordine – Testudinoidea
Famiglia – Testunidae (testuggini)
Genere – Geochelone
Specie – Geochelone sulcata
Allevamento
Presentazione: La Geochelone sulcata è la più grande delle testuggini terrestri africane. E’ una tartaruga robusta anche se come altre specie della famiglia Geochelone provenienti dall’Africa è molto sensibile all’umidità ambientale. La sua taglia impone spazi di allevamento veramente ampi, quindi pensateci bene prima di acquistarla perchè cresce rapidamente. Per poter allevare bene un esemplare adulto occorre trasformare una stanza della vostra casa in un vero e proprio terrario. L’indole territoriale dei maschi adulti rende fortemente sconsigliabile tenere un maschio assieme ad altri esemplari della stessa specie, indipendentemente dal sesso. Unica eccezione a questo consiglio è durante il periodo degli accoppiamenti, durante il quale comunque occorre prestare una certa attenzione. E’ una tartaruga che in natura vive fra la boscaglia o in zone semidesertiche, abituata a forti escursioni termine ed in grado di sopportare lunghi periodi di siccità. La colorazione di base del carapace è giallo-marrone con contorni più scuri ai margini di ogni placca. Il piastrone presenta anch’esso una colorazione di base giallo-avorio (a volte con piccole macchie nere) ma più chiara e uniforme rispetto a quella del carapace. La pelle è color giallo-marrone: nei giovani questi colori sono più lucidi e brillanti, negli adulti allevati in cattività i colori sono più tenui e sbiaditi ma comunque presenti, negli esemplari selvatici la pelle si presenta color sabbia quasi del tutto uniforme.
Dimensioni: E’ una tartaruga terrestre di dimensioni notevoli. I piccoli alla nascita misurano circa 4-6 cm e pesano fra i 20 ed i 30 gr. Gli adulti possono arrivare fino 85 cm di lunghezza pari ad un peso di oltre 100 kg. Queste misure record comunque differiscono dalla media, che per i maschi adulti di questa specie si assesta su misure comprese fra i 50-60 cm di lunghezza pari ad un peso di 30-50 kg. Le femmine sono più piccole e di solito misurano fra i 40-50 cm di lunghezza pari ad un peso di 25-40 kg. Non spaventatevi quindi se la vostra tartaruga pur mangiando regolarmente non raggiunge i 100 kg di peso, ci sono variazioni notevoli di stazza anche fra un esemplare e l’altro della stessa specie.
Indole: Una tartaruga tranquilla e molto mansueta, col tempo si abitua anche ad accettare il cibo direttamente dalle mani dell’allevatore. Il maschio di questa specie và allevato da solo, difficilmente infatti accetta la convivenza con altri esemplari della stessa specie, mentre gli esemplari giovani non presentano controindicazioni alla convivenza con esemplari di taglia analoga. Spesso le femmine vengono tenute negli allevamenti e negli zoo assieme alla Geochelone pardalis, sua parente prossima. Gli esemplari maschi nel giro di pochi anni sviluppano una forte territorialità, che si accentuata in special modo nel periodo riproduttivo. I violenti scontri che derivano dalle lotte fra maschi o dalla frenesia del desiderio di accoppiarsi rende obbligatorio prestare molta attenzione, durante questi episodi i maschi si spingono e si urtano violentemente col rischio di danneggiarsi a vicenda il carapace.
Temperatura: E’ una tartaruga tropicale che predilige habitat asciutti, molto ventilati ed ama crogiolarsi al sole. L’ideale sarebbe poterla allevare all’aperto tutto l’anno (come accade per le farm africane che allevano e riproducono a scopo commerciale questi rettili) ma il clima Italiano, specie al nord, impone di allevare queste tartarughe in terrari per la maggior parte dell’anno ad eccezione del periodo estivo. L’allestimento del terrario deve essere fatto in modo da creare una zona più calda, con temperature comprese fra i 30 ed i 36°C. L’ideale è creare questa area “calda” facendo puntare una o più lampade in zone circoscritte in modo che al di fuori di queste il terrario abbia temperature comprese fra i 22 ed i 30°C. Durante la notte possiamo far scendere la temperatura fino a 18-20°C. Sconsiglio di utilizzare per riscaldare il terrario elementi come: piastre o rocce riscaldanti: queste venendo a diretto contatto con il piastrone dell’animale ne accelerano il metabolismo inducendo una crescita più rapida ed innaturale. La temperatura è un parametro ambientale particolarmente critico nell’allevamento in cattività dei rettili, non dimenticare di leggere la pagina dedicata a questo argomento.
Umidità: Evitate assolutamente che la percentuale di umidità relativa presente nell’aria all’interno del terrario superi il 60%. Potete considerare questo valore come un livello di guardia, meglio sarebbe mantenere percentuali ancor più basse, comprese fra il 45 ed il 55%. Ricordatevi di non mettere mai la ciotola dell’acqua in prossimità delle lampade o di altri sorgenti di calore presenti in terrario. La Geochelone sulcata predilige ambienti aridi ed il suo fabbisogno idrico è soddisfatto quasi interamente da una dieta a base di vegetali. Una ciotola dell’acqua può essere messa a disposizione della tartaruga una o due volte alla settimana, deve essere bassa per permettere al rettile di abbeverarsi e non và lasciata all’interno del terrario per più di 1 giorno. Quando le tartarughe sono allevate all’aperto possiamo lasciare invece la ciotola sempre a loro disposizione, avendo cura comunque di cambiare l’acqua almeno una volta al giorno.
Illuminazione: Tutti gli appartenenti al genere geochelone sono rettili diurni e attivi prevalentemente durante le ore più calde del giorno. La nostra tartaruga leopardo necessita di illuminazione solare diretta: la lampada UVB è indispensabile. Per conoscere maggiori dettagli su questo argomento clicca qui e visita l’approfondimento dedicato all’illuminazione. Ottimi risultati nell’allevamento di questa specie sono stati ottenuti usando lampade ai vapori di mercurio, in grado di fornire uno spettro comprensivo di UVA e UVB. Questi ultimi indispensabili alla sintesi della vitamina D3 e a metabolizzare il calcio.
Alimentazione: Abbiamo detto in precedenza che si tratta di un rettile vegetariano, andiamo quindi a definire quali vegetali ed in che quantità occorre mettere a disposizione della Geochelone sulcata per avere una tartaruga ben nutrita ed in buona salute. Le erbe selvatiche come il tarassaco, il dente di leone, il trifoglio o l’erba medica sono alcuni degli alimenti base della Geochelone sulcata. Molti allevatori forniscono anche la comune erba di campo, perdonatemi il paragone ma queste tartarughe sono delle vere e proprie “mucche”. Una buona regola è di non fornire sempre lo stesso tipo di verdura ma di mescolare insieme almeno tre tipi diversi. In alternativa è possibile alternare la dieta su base giornaliera ma preferisco comunque offrire alla tartaruga la possibilità di scegliere da un ricco buffet piuttosto che presentarle una unica portata. Anche le verdure che troviamo dal fruttivendolo possono costituire una valida integrazione alla dieta. Particolarmente gradite sono: la lattuga, l’insalata, le foglie del cavolfiore, le zucchine, le carote ed il radicchio solo per citarne alcune. La verdura che acquistiamo o che raccoglieremo và lavata ed asciugata con cura: in giardino o nei campi vengono impiegati pesticidi o antiparassitari, nocivi se non letali per la tartaruga. Perchè oltre a lavare è importante anche asciugare la verdura? Semplicemente perchè se non lo facciamo assieme ai vegetali la tartaruga ingerirà una consistente quantità d’acqua che le potrebbe provocare diarrea e a lungo andare problemi intestinali più seri. Teniamo sempre a mente che è una tartaruga che è adattata a vivere in ambienti aridi. Sempre per lo stesso motivo va evitata o quantomeno drasticamente ridotta la somministrazione di frutta. A titolo indicativo è possibile offrire dei pezzetti di frutta (ad esempio: mela, pera o banana) mescolata alla verdura al massimo una volta ogni 7-15 giorni. Vanno assolutamente evitate le scatolette ed i croccantini per cani e gatti. Si tratta di alimenti a base proteica e quindi assolutamente inadatti all’apparato digestivo della Geochelone sulcata. Alle tartarughe giovani la verdura va preparata quotidianamente tagliata e mescolata mentre per gli esemplari adulti è sufficiente posare il piatto con la verdura intera in terrario, penseranno loro a spazzolare via tutto! La quantità di verdura và determinata in base al numero di esemplari da sfamare e alle loro dimensioni. Una regola dettata dal buon senso e che consiglio di seguire a chi si cimenta per la prima volta con l’allevamento delle tartarughe è questa: date loro da mangiare la mattina, se avete modo controllate se la ciotola è vuota a metà giornata ed in questo caso provate a riempirla nuovamente. Per concludere qualche considerazione sull’impiego di integratori di calcio o vitaminici. In base alla mia personale esperienza ritengo inutile il 99% degli integratori vitaminici presenti in commercio, le verdure fresche, non surgelate, sono una miniera di vitamine, risparmiate i soldi per delle buone lampade UV. Per soddisfare il fabbisogno di calcio della vostra tartaruga è sufficiente grattugiare dell’osso di seppia sopra le verdure con cadenza settimanale. Le tartarughe adulte sono invece in grado di sgranocchiare un osso di seppia interno come noi faremmo con delle patatine. Una curiosità: provate a mettere una pianta grassa o una cactacea in terrario ed osservate cosa accade, con buona probabilità la tartaruga se la divorerà perchè questi rettili in natura se ne nutrono frequentemente.
Terrario: E’ un aspetto determinante per allevare con successo uno o più esemplari di Geochelone sulcata. Cercheremo di dare qualche utile indicazione sia per l’allevamento “indoor” che per quello “outdoor”. Per allevamento “outdoor” si intende l’allevamento del rettile all’aperto, cioè in giardino, mentre il termine “indoor” indica l’allevamento in terrario.
Allevamento all’aperto: a seconda della regione in cui vivete è possibile far trascorrere alcuni mesi all’aperto alla vostre tartarughe. La sistemazione all’aperto e l’esposizione al sole sono graditissimi a questi rettili ma sono necessari alcuni accorgimenti per creare in giardino un’opportuna zona dedicata a loro. Per prima cosa la recinzione deve essere solida, le tartarughe sulcata adulte hanno molta forza e sono testarde. Non è insolito vedere uno di questi rettili cercare con ostinazione di sfondare o scavalcare la recinzione. Il recinto può essere fatto con diversi materiali: pali di legno e rete metallica, mattoni in tufo, bordure per aiuole in cemento o assi di legno. A differenza di altre tartarughe le Geochelone sulcata sono ottime scavatrici, il recinto quindi dovrà necessariamente avere una parte interrata. In natura queste tartarughe sono in grado di scavare tunnel lunghi alcuni metri dove si riparano durante le ore più calde del giorno e durante la notte. Per quanto riguarda le dimensioni, dipendono oltre che dal numero di animali dalla loro taglia: per una coppia di tartarughe fino a 10 cm di lunghezza un recinto di 1 mt x 1 mt è idoneo, per una coppia di adulti di 40-60 cm di lunghezza occorre allestire almeno un recinto di 4 mt x 4 mt. All’interno del recinto mettiamo un grosso tronco, una pianta o qualunque altra cosa in grado di offrire alla tartarughe una zona d’ombra. In natura questi rettili trascorrono le ore notturne riparate in anfratti nel terreno o nascoste fra la vegetazione, quindi anche noi dobbiamo avere l’accortezza di creare loro un riparo per la notte. Idonee allo scopo sono le cucce per cani che offrono anche un riparo dalle intemperie. Meglio è sistemare il rifugio non a diretto contatto col terreno, quattro mattoni alla base sono sufficienti ad evitare l’umidità e il pericolo che la pioggia formando pozzanghere allaghi il rifugio. I temporali con i loro abbassamenti repentini di temperatura, specie nel nord Italia, costituiscono una minaccia alla salute della nostra tartaruga, quindi occhio al termometro ed ai cambi di stagione. Nel dubbio riportate gli animali in terrario! Un ultimo consiglio: se avete la possibilità lasciate libere le tartarughe in giardino senza alcun recinto, sceglieranno loro i posti al sole e all’ombra che preferiscono.
Allevamento in terrario: quando si parla di tartarughe, il primo aspetto da considerare nella realizzazione del terrario è la superficie. L’altezza pur venendo al secondo posto deve essere calcolata tenendo conto del volume d’aria, del ricircolo e del collocamento delle lampade. E’ sbagliato ad esempio fare un terrario di 3 metri quadri di superficie e 40 cm di altezza perchè il volume d’aria all’interno sarebbe scarso e non permetterebbe di mettere le lampade a distanza di sicurezza dal rettile. Sicuramente il terrario idoneo ad ospitare una tartaruga sarà a sviluppo orizzontale ma l’altezza non dovrà comunque essere inferiore ai 70 cm di altezza. Per uno o due esemplari baby di Geochelone sulcata un terrario idoneo potrebbe avere le seguenti misure: 80 cm di lunghezza, 60 cm di profondità e 70 cm di altezza. Le dimensioni cambiano per uno o più esemplari adulti, occorre lasciar perdere i centimetri ed iniziare a ragionare in metri. Il terrario idoneo ad ospitare un esemplare adulto potrebbe avere le seguenti misure: 3 metri di lunghezza, 1 metro di profondità e 70 cm di altezza. Per una coppia o un trio occorre lasciar perdere un terrario e dedicare ai nostri animali un’intera stanza. Spesso i libri o alcuni siti consigliano misure basandosi sulle necessità dell’animale ma non sul buon senso. Terrari oltre i due metri di lunghezza ed il metro di profondità per essere funzionali devono essere accessibili da tutti i lati. Perchè questo sia possibile devono venire posizionati al centro di una stanza, cosa che molte volte non è possibile. Per il substrato del terrario consiglio di usare materiali che non trattengano l’umidità ma che nel contempo permettano di assorbire e rimuovere le abbondanti deiezioni che queste tartarughe producono. Vanno bene il fieno, i trucioli di legno e la segatura. Attenzione alla segatura, che essendo prodotta per cavie, criceti e roditori, viene spesso aromatizzata. Non utilizzatela per le tartarughe! Anche il pellet comunemente usato nelle stufe da riscaldamento, è un ottimo materiale per il substrato del terrario: è inodore, produce meno polvere rispetto alla segatura, assorbe molto meglio rispetto ai trucioli di legno e si rimuove più facilmente.
Riproduzione: Per prima cosa impariamo a distinguere i maschi dalle femmine, solo così potremo essere certi di possedere una coppia di riproduttori. Per i neonati, ma più in generale per tutti gli esemplari che non hanno ancora compiuto il primo anno di vita il dimorfismo sessuale è quasi impercettibile. Diffidate di chi vi vende la così detta “coppia garantita” almeno che non si tratti di esemplari si almeno 15-20 cm di lunghezza, se non già degli adulti. Detto questo esaminiamo le caratteristiche peculiari dei maschi che sono: il piastrone concavo, la coda più lunga e appuntita e la forma del carapace più allungato ed arcuato. Alcuni allevatori sostengono che la placca sopracaudale del carapace del maschio è più arcuata di quella della femmina mentre le placche sottocaudali del piastrone formano una “V” a differenza di quelle del maschio che formano una “U”. Fate molta attenzione che la femmina sia matura sessualmente e ricettiva. Una femmina matura deve misurare almeno 25 cm, lunghezza che raggiunge in circa 4-5 anni di età. I migliori risultati si ottengono con femmine più grandi, almeno 30 cm di lunghezza, quindi se avete delle incertezze, scegliete l’attesa e rimandate di un altro anno l’accoppiamento. Come per le altre specie terrestri quando il maschio è pronto per l’accoppiamento insegue la femmina e si fa notare a suon di morsi e spintoni. Una volta che la femmina sarà “conquistata” salirà sul suo carapace per iniziare l’accoppiamento. Descrivere a parole la scena non è semplice quindi vi rimando ad una delle foto dove si vede molto bene la posizione assunta dal maschio e dalla femmina. Durante l’accoppiamento il maschio spalanca la bocca ed emette dei rumori sordi e brevi ad intervalli regolari. La gestazione della femmina dura fino a 10 settimane. A differenza di altri rettili non è possibile vedere un rigonfiamento del ventre o di qualche altra parte del corpo, non c’è modo quindi di sapere se il maschio ha fatto il suo dovere se non attraverso una radiografia alla tartaruga. Personalmente eviterei questa scelta ed osserverei attentamente il comportamento della femmina: se ha bisogno di deporre cercherà un punto riparato da usare come nido e cercherà di scavare una buca. In natura la Geochelone sulcata cerca un luogo ben riscaldato e protetto per deporre le uova, la buca scavata per deporre è profonda almeno 15 cm. Occorre quindi offrire alla nostra tartaruga una vasca profonda almeno 20 cm piena di terra, sabbia o qualunque altro materiale che la nostra tartaruga possa scavare facilmente. Le femmine di dimensioni maggiori sono le migliori riproduttrici e per questo motivo tendono a scavare buche ben più grosse e profonde delle loro colleghe più giovani. Una femmina di Geochelone sulcata può deporre fino 25 uova fino a 5 volte l’anno, ogni uovo misura circa 4 cm di diametro. La femmina spesso prima di deporre le uova urina nel nido, non si è certi della ragione di questo comportamento ma sembra probabile per aumentare il tasso di umidità nel nido. Per essere certi che la schiusa vada a buon fine occorre spostarle con delicatezza e metterle in una incubatrice. E’ fondamentale che siano mantenute nella stessa posizione in cui sono state deposte, se dovessero venir girate l’embrione al loro interno morirebbe. Le uova vanno incubate alla temperatura di 30-32 °C e ad un’umidità del 45-55% per circa 100-150 giorni. Se al termine di questo lasso di tempo non di dovesse verificare la schiusa niente paura, alcuni piccoli impiegano molto più tempo per svilupparsi. Alcuni autori indicano casi di oltre 300 giorni di incubazione. I piccoli una volta usciti dalle uova vanno collocati un terrario a loro dedicato e comunque mai assieme agli adulti. I genitori infatti non effettuano alcune curi parentali e rischierebbero solo di schiacciare i piccoli.
Note: La nostra Geochelone sulcata, per mole e bellezza si presta ad essere un rettile da terrario veramente interessante ma allo stesso tempo impegnativo. Un esemplare giovane può in meno di 15 anni superare i 20 kg ed il terrario inizierà ben presto a diventarle stretto. Sono rettili robusti a patto di offrire di loro le idonee condizioni di allevamento e sono anche molto forti. Sono in grado si spostare rocce e tronchi ben più grossi e pesanti di loro. Tenetene conto quando allestirete lo spazio dedicato loro. Rocce e tronchi, non devono essere in bilico o sostenuti da appoggi precari, al contrario devono essere ben piantati a terra. Preferite esemplari giovani, avrete così modo di vederli crescere e sarete sicuri che non si portano appresso patologie croniche. L’unica difficoltà a cui andrete incontro se scegliete di allevare una di queste tartarughe è lo spazio che dovrete dedicarle soprattutto d’inverno. Cercate quindi di valutare bene l’acquisto e ricordate che questa tartaruga vi terra compagnia per molti molti anni. Una curiosità: in alcuni villaggi africani la Geochelone sulcata è considerata un animale sacro, in quanto tramite fra gli uomini e gli dei. Attualmente nei paesi del Dogon, i capi villaggio tengono questa tartaruga perchè tramite lei riescono a comunicare con lo spirito degli antenati. In Senegal la tartaruga rappresenta felicità, fertilità e longevità, è un animale rispettato e questo gioca un ruolo essenziale nella conservazione della specie in natura.