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In questa guida spieghiamo come allevare Colubro Lacertino o Malpolon Monspessulanus mettendo a disposizione una scheda con informazioni su alimentazione, ambiente adatto e caratteristiche principali.
Classificazione scientifica
Nome comune: Colubro Lacertino
Famiglia: Colubridi
Sottospecie: Malpolon m.monspessulanus (Hermann, 1804)
Malpolon m. insignitus (Geoffroy, 1827)
Malpolom m. fuscus (Fleischmann, 1831)
Sinonimi: Coluber monspessulanus (Hermann, 1804)
Coluber rupestris (Risso, 1826)
Diffusione: Nella macchia mediterranea della Francia meridionale, Liguria, Piemonte Sud-Ovest (Col di Tenda), pen. Iberica, Marocco, Nord Africa la ssp. tipo, in Trentino-Veneto (Vallarsa) intermedi tra monpessulanus e fuscus, la ssp. fuscus nei Balcani e in Grecia, la ssp. insignitus in Libia, Egitto, Sinai, Palestina. Secondo alcuni studiosi, però, la sp. sarebbe monotipica. La distribuzione puntiforme di Malpolon ha costituito da sempre motivo di discussione tra gli erpetologi che se ne sono occupati. In Italia è stato segnalato in Friuli (1973), in provincia di Cuneo, in Campania e in Abruzzo, nella valle del Sagittario (Rybchenko, 1984).
Allevamento
Dimensioni: In media attorno ai 200, 220cm, fino a 255 cm, con un peso oltre i 3 kg.
Terrario: E’ un grande rettile, probabilmente il più aggressivo tra i serpenti europei, diurno e carico di prorompente vitalità, caratteristica che risulta non sempre piacevole in terrario. Ove si riesca ad ottenere esemplari legalmente, o nei paesi dove è possibile allevarlo liberamente, va stabulato con molti riguardi, poiché, a discapito della sua forza fisica e delle sue dimensioni, è un serpente che si rivela molto delicato in cattività. Il terrario deve essere molto spazioso, magari una teca da 4000 litri, equipaggiata con un faro da 60W ed un cavetto riscaldante. Ideale è un substrato di sabbia mista a terriccio, e due camere sotterranee, una umida ed una con segatura o grit. Assolutamente necessari almeno due nascondigli comodi, uno nella zona calda ed uno in quella fredda del terrario.
Si tratta di un colubro opistoglifo, dotato, cioè, di zanne con scanalature atte a condurre il veleno nei tessuti delle prede, situate nella parte posteriore della mandibola superiore. L’effetto del morso del Malpolon è simile a quello del cobra indiano (Naja naja), sebbene in modo attenuatissimo. (Bruno, 1979). Nell’uomo, il suo veleno non è mai mortale (sempre che riesca ad aprire la bocca in modo sufficiente ad utilizzare le zanne velenifere), e causa gonfiori locali, febbri e disturbi nervosi, sintomi che regrediscono prontamente con l’uso di antistaminici e/o corticoidi.
Temperatura: La temperatura dell’aria, di giorno, deve oscillare tra i 24 e i 28 gradi, meglio con una superficie attorno ai 35°C, magari sotto il faretto. Di notte dovrebbe scendere bruscamente tra i 15 e i 18 gradi.
Alimentazione: Si nutre preferibilmente di lucertole, ma anche mammiferi grandi fino a piccoli conigli, uccelli ed altri serpenti (talvolta anche della stessa sp.). Sorpreso mentre ingolla una preda, si da alla fuga senza abbandonarla.
Riproduzione: La riproduzione in cattività del colubro lacertino non è un’impresa semplice: gli esemplari devono essere perfettamente ambientati, ed il terrario deve essere soggetto a forti escursioni termiche giorno-notte, tipiche del suo habitat naturale. I piccoli sono lunghi 20-28 cm alla nascita, ed accettano senza problemi topini rosa o, meglio, piccole lucertole.