Indice
In questa guida spieghiamo come allevare il Camaleonte Calyptratus mettendo a disposizione una scheda con informazioni su alimentazione, ambiente adatto e caratteristiche principali.
Classificazione scientifica
Nome comune – Camaleonte calyptratus, calippo, veiled chamaleon (inglese)
Nome scientifico – Chamaeleo calyptratus
Altre nomenclature – Chamaeleo calyptratus DUMÉRIL & BIBRON in DUMÉRIL & DUMÉRIL 1851
Chamaeleo calyptratus – GRAy 1865: 344
Chamaeleo calcaratus PETERS 1870
Chamaeleo calcarifer PETERS 1870 (nom. subst.)
Chamaeleo (Chamaeleo) calyptratus – NECAS 1999: 113
Distribuzione geografica – Yemen, SW Saudi Arabia
Ordine – Squamati
Sotto-ordine – Sauria (Lacertilia)
Infra-ordine – Iguania
Famiglia – Chamaleonidae
Sotto-famiglia – Chamaeleoninae
Genere – Chamaleo
Specie – Chamaleo Calyptratus
Sottospecie – Chamaeleo (Chamaeleo) calyptratus calyptratus Dumeril & Dumeril, 1851
Chamaeleo (Chamaeleo) calyptratus calcarifer Peters, 1871
Allevamento
Presentazione: Il camaleonte calyptratus è probabilmente il più resistente fra i camaleonti disponibili in commercio, proprio per questo motivo è la specie che consiglio a chi vuole iniziare ad allevare con soddisfazione uno di questi affascinanti animali. E’ un animale solitario e molto territoriale, per questi motivi in un terrario non va’ mai tenuto più di un esemplare maschio. Inserire due maschi adulti all’interno dello stesso terrario provocherebbe stress per entrambi gli esemplari e inevitabili lotte per il predominio sul territorio. In natura due camaleonti maschi che si incontrano combattono fra loro ma il maschio sconfitto può lasciarsi cadere da un ramo e scappare. Caratteristiche del calyptratus e di tutti i camaleonti in genere sono: la possibilità di cambiare colore in base a stimoli esterni o stati emotivi, i movimenti lenti studiati per simulare l’ondeggiamento delle foglie, la possibilità di lanciare la lingua per catturare la preda e gli occhi indipendenti fra loro. Se a tutto questo aggiungiamo il fascino che questo rettile ha sempre esercitato sull’uomo otteniamo uno dei più straordinari rettili che la natura è in grado di offrirci.
Dimensioni: Al momento della nascita i piccoli misurano circa 4-8 cm, coda compresa, vanno alimentati almeno una volta al giorno e dovrebbero crescere di uno, due centimetri già nel primo mese. La dimensione massima di un calyptratus adulto e’ di 50 cm, coda compresa. Le femmine invece raggiungono al massimo i 40 cm. Caratteristiche esclusive del maschio sono: la colorazione vivace a strisce verdi, gialle e nere, gli speroni sulle zampe posteriori e l’elmo più pronunciato. La femmina invece ha una colorazione di base verde tenue che diventa marrone scuro quando non è ricettiva.
Indole: Non si tratta di un sauro particolarmente docile, soprattutto i maschi infatti manifestano fin da giovani una spiccata territorialità e per questo motivo non vanno tenuti assieme ad altri maschi nello stesso terrario. Quando viene manipolato mette in atto un atteggiamento intimidatorio gonfiando il sottogola ed espellendo l’aria dai polmoni, in questo modo è in grado di emettere una specie di sibilo. La femmina deve essere introdotta nel terrario del maschio solo per l’accoppiamento, anche la presenza di una o più femmine infatti potrebbe essere motivo di stress per l’animale. In terrari molto grandi è possibile eventualmente tentare la convivenza di due esemplari.
Temperatura: Durante il giorno all’interno del terrario deve essere presente una temperatura compresa fra i 26 ed i 32 °C, nella stagione più calda dell’anno. Durante la notte la temperatura può scendere fino a 15-20 °C. Queste temperature subiscono una flessione verso il basso durante la stagione fredda. Indicativamente possiamo scendere scendere fino a 20-24°C, durante il giorno in inverno, per portare la temperatura fino a 12-16 °C durante la notte nella stessa stagione. Temperature al di fuori di questo range inducono nel rettile uno stato di malessere che può facilmente deteriorare in patologie più o meno gravi o in casi più gravi alla morte. La temperatura è un parametro ambientale particolarmente critico nell’allevamento in cattività dei rettili, non dimenticare di leggere la pagina dedicata a questo argomento.
Umidità: E’ importante mantenere all’interno del terrario un tasso di umidità non inferiore al 50%. Durante il periodo della muta è necessario innalzare questo tasso fino all’80% per favorire lo staccarsi della vecchia pelle. Per innalzare il tasso di umidità è sufficiente nebulizzare due o tre volte al giorno il terrario. Dato che i camaleonti difficilmente si abbeverano dalla vaschetta, vi consiglio di creare utilizzando una pompa per acquario una piccola fontanella, in questo modo oltre a stimolare l’animale a bere condizionerete il tasso di umidità all’interno del terrario. Piante vive possono essere utilizzate con il duplice scopo di permettere al camaleonte di arrampicarsi e di mantenere un più elevato tasso di umidità nell’ambiente circostante. Consultate la sezione umidità cliccando su questo link per scoprire in che modo aumentare o diminuire la percentuale di umidità nel terrario.
Illuminazione: Sauro diurno, è attivo prevalentemente durante le ore più calde del giorno. Necessita di illuminazione solare diretta, la lampada UVB è indispensabile.
Alimentazione: L’alimentazione dei camaleonti è costituita principalmente di insetti: grilli, camole del miele, della farina, caimani, mosche e drosofile. Gli esemplari appena nati possono essere alimentati fin da subito con piccoli grilli e moscerini della frutta mentre gli esemplari adulti possono gradire di tanto in tanto un baby-topo. Gli insetti devono essere dimensionati in base alla taglia dell’animale, prede troppo piccole non vengono considerate come cibo mentre prede troppo grandi vengono uccise e non mangiate oppure ingerite e rigurgitate successivamente. Un ultimo appunto sull’alimentazione riguarda l’uso di prede vive o di prede “in scatola”: se decidete di optare per le seconde ricordatevi di integrare l’alimentazione con un complesso vitaminico a base di calcio. Attenzione: animali abituati a prede vive si adattano con molta difficoltà ad accettare prede morte, quindi vanno abituati gradatamente per evitare lunghi periodi di digiuno. Per i camaleonti sconsiglio l’uso di qualunque cibo in scatola. Con cadenza mensile è necessario integrare la dieta del vostro camaleonte con calcio e vitamina D3.
Terrario: Raggiungendo la taglia di 50 cm un terrario verticale di 80 cm di lunghezza, 40 cm di profondità e 1 m di altezza è appena sufficiente per un solo esemplare di calyptratus adulto. E’ molto importante fornire all’animale una serie di tronchi e piante sulle quali possa arrampicarsi e una vasca d’acqua in cui possa abbeverarsi (se si tratta di un esemplare giovane è probabile che non vada a bere dalla vasca seguite quindi il consiglio dato in precedenza ed installate una piccola fontanella). Fissate in un angolo del terrario una lampada spot o un tappetino riscaldante per evitare che la temperatura scenda sotto i 20°C. Come substrato potete usare della corteccia o dei trucioli in legno, l’importante è che il legno che decidete di usare non emani forti odori (come il cedro) che possono provocare problemi respiratori all’animale. Potete usare anche i finti tappeti erbosi che trovare nei negozi di giardinaggio: sono facili da pulire ed esteticamente gradevoli. La carta da cucina comunque resta la scelta migliore, è molto igienica, si sostituisce facilmente e non provoca occlusioni intestinali dovute ad ingerimento, cosa che invece potrebbe accadere con la corteccia. I terrari in rete pubblicizzati come soluzione ideale per i camaleonti vanno utilizzati solo in ambienti dove sia possibile regolare la temperatura della stanza in cui sono posizionati o come mezzo di trasporto per l’animale. Sono molto utili invece durante il periodo estivo. Il camaleonte nonostante le dimensioni ridotte e’ un sauro particolarmente attivo e l’errore più comune in cui si incorre quando si acquista uno di questi rettili e’ di rinchiuderlo in un terrario troppo piccolo.
Riproduzione: Le femmine di calyptratus raggiungono la maturità sessuale al sesto mese di vita, tuttavia per farle accoppiare consiglio di aspettare almeno l’ottavo mese perché in genere dopo questo periodo se sono state ben nutrite raggiungono dimensioni tali da poter affrontare il parto senza grossi rischi. Quando introduciamo una femmina nel terrario del maschio e’ fondamentale fermarsi ad osservare il comportamento di entrambi i camaleonti: femmine non ricettive cercano di scappare assumono colorazioni molto scure e ingaggiano un combattimento con il maschio. In questo caso per evitare di danneggiare gli animali è indispensabile agire tempestivamente separando gli animali. Una volta imparato il comportamento e il rituale di accoppiamento saremo in grado facilmente di capire se la femmina è o meno ricettiva. Non è insolito vedere il maschio afferrare e mordere sul dorso la femmina per poi accoppiarsi, in questo caso non si deve intervenire. La femmina deve essere lasciata nel terrario del maschio solo per il periodo dell’accoppiamento, periodi prolungati inducono uno stato di stress e di deperimento nell’esemplare sottomesso che nel 99% dei casi è la femmina. Una sola volta mi è capitato di osservare un calyptratus femmina che aveva ridotto in fin di vita e costretto in un angolo un piccolo maschio di calyptratus ma si è trattato di un caso isolato. I grossi maschi di calyptratus sono estremamente territoriali ed in genere sono più grossi delle femmine. Prima dell’accoppiamento e durante la gravidanza la femmina deve essere nutrita in modo vario ed abbondante, consigliato anche l’apporto di calcio. Le uova, che in genere sono una quarantina ma possono arrivare fino a 70 vengono deposte dopo 30-40 giorni. Una femmina è in grado di deporre fino a 3-4 volte su un anno. Prima della deposizioni la femmina inizia a scavare sul substrato per predisporre un luogo accogliente e riparato dove le uova saranno al sicuro da eventuali predatori. L’istinto di scavare per deporre le uova è innato nelle femmine proprio per questo motivo provvederemo a mettere nel terrario un contenitore pieno di terriccio, vermiculite o altro materiale adatto allo scopo. In genere è sufficiente un contenitore alto 10-15 cm ma alcuni allevatori suggeriscono di utilizzare contenitori alti almeno 25 cm. Un ruolo fondamentale nello sviluppo delle uova giocano l’umidità e la temperatura di incubazione: ottimi risultati sono stati ottenuti con temperature comprese fra i 25 e i 28°C ed un umidità relativa compresa fra il 50 ed il 70%. La scelta di temperatura ed umidità di incubazione delle uova comunque fa tuttora discutere numerosi appassionati ed allevatori della specie Chamaleo calyptratus e di altre specie di camaleonti. Le indicazioni sulla temperatura e umidità che vi ho fornito sono frutto dell’esperienza personale e possono essere condivise o meno.
L’incubatrice: Una volta che la femmina ha deposto le uova nel contenitore che avremo predisposto nel terrario provvederemo a rimuovere con delicatezza il contenitore. A questo punto occorre decidere se lasciar dischiudere le uova nel contenitore originale oppure spostarle in un incubatrice. Se scegliamo di rimuoverle dal contenitore originale bisogna prestare attenzione a mantenerle nella posizione originale. Alcuni allevatori preferiscono mantenere le uova per 1-2 mesi a temperatura ambiente e solo successivamente spostarle in incubatrice innalzando la temperatura fino a 30°C. Personalmente non ritengo questa tecnica essenziale e preferisco mantenerle come ho detto prima per tutto il periodo ad una temperatura compresa fra 25-28°C. In entrambi i casi comunque l’escursione termica fra il giorno e la notte non dovrà superare i 5°C. I camaleonti appena nati vanno tenuti per almeno due-tre settimane a 25°C, in seguito provvederemo ad innalzare la temperatura progressivamente fino a 28°C. L’allevamento dei piccoli deve avvenire in piccole vasche singole per permettere al maggior numero di esemplari di sopravvivere. E’ indispensabile infatti assicurarsi che tutti gli esemplari mangino e garantire un’umidità molto elevata all’interno delle vasche. Consiglio di utilizzare come substrato nelle vasche della comune carta da cucina fradicia d’acqua in questo modo sarà garantita per diverse ore un’elevata percentuale di umidità. Inutile ribadire che l’alimentazione dei piccoli deve essere la più varia possibile e supportata da appositi integratori di calcio.
Note: I camaleonti sono famosi per la loro abilità nel cambiare colore ma tralasciando questa caratteristica ce ne sono numerose altre che li rendono fra i sauri più facilmente riconoscibili: il loro corpo e’ molto compresso lateralmente e sulla testa di alcuni sono visibili creste o corna. La loro coda e’ prensile, questo significa che sono in grado di utilizzarla come un quinto arto perfettamente funzionale e con il quale sono in grado di arrampicarsi e di sorreggersi. Le dita sono contrapposte in modo da formare una sorta di tenaglia con la quale riescono ad aggrapparsi saldamente ai rami. Tutti i camaleonti ad eccezione del genere Brookesia sono sauri arboricoli e diurni.
Acquistando animali nati in cattività eviterete problemi di malattie e parassiti e avrete un camaleonte meno soggetto a stress. Ricordate: è possibile verificare la salute di un camaleonte dal suo portamento e dal colore della sua livrea: animali con problemi all’apparato scheletrico si riconoscono dall’incedere con difficoltà o problemi nell’arrampicarsi, animali con problemi di stress si riconoscono dal colore che assumono.
Come cambiano colore i camaleonti
I camaleonti cambiano colore grazie a particolari cellule, presenti nello strato meno superficiale della pelle , che prendono il nome di cromatofori. Questi cromatofori presenti nel derma e pilotati dal sistema nervoso dell’animale contengono pigmenti di vario colore che espandendosi e contraendosi permettono al camaleonte di cambiare colore. Questo non vuol dire che i camaleonti sono in grado di diventare di qualunque colore, ogni specie infatti ha delle particolari colorazioni di base dalle quali è in grado di scostarsi ma che non possono essere radicalmente cambiate. Ma quali sono i motivi per cui questi rettili cambiano colore ? Un camaleonte può cambiare colore in base : allo stato emotivo, a variazioni della temperatura, al fatto che si sente minacciato, all’approssimarsi di un altro camaleonte, alla luce presente nell’ambiente e allo stato di salute. Esaminiamo in dettaglio i vari motivi per cui i camaleonti cambiano colore.
Variazione della temperatura: assume colorazioni più chiare per riflettere una maggior quantità di luce ed abbassare la sua temperatura corporea, assume colorazioni più scure per assorbire una maggior quantità di luce ed alzare la sua temperatura corporea.
Approssimarsi di un altro camaleonte: assume colorazioni più vistose per intimidire altri maschi o farsi notare da una femmina, assume colorazioni più tenui in segno di sottomissione.
Mimetizzarsi: anche se il camaleonte basa la sua tecnica di mimetizzazione principalmente sul movimento atto a simulare tronchi o foglie si verificano cambiamenti di colore più che per simulare l’ambiente che lo circonda, per adattarsi a quest’ultimo.